Un giro di affari milionario che sta andando in fumo per cooperative, onlus, organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale; la riduzione degli sbarchi le sta, infatti, costringendo a tirare la cinghia.
I numeri di questo business sono impressionanti: circa 182 mila realtà cooperativistiche, 5 mila onlus e 300 mila tra addetti ai lavori e volontari. Anche le stime sui proventi sono impressionanti: si conta che nel 2014 circa 1300 enti hanno ricavato guadagni per circa 32 milioni di euro, nel 2015 siamo sui 10 milioni come nel 2016. Anche se sembra diminuito l’ammontare degli introiti è in realtà aumentato il numero di istituti che offre accoglienza.
Imprenditori arrangiati che in fretta e furia hanno messo su centri di accoglienza e progetti di assistenza e integrazione hanno visto via via progressivamente diminuire le loro entrate. A soffrire di questa situazione sono però anche le organizzazioni di interpretariato sociale che verranno sostituite sostituite da chi riuscirà ad aggiudicarsi, come riportato da ilgiornale.it, l’appalto di registrazione delle dichiarazioni degli immigrati per le pratiche delle richieste d’asilo per un milione di euro l’anno.
Nel 2016 le voci di spesa che hanno contabilizzato 3,6 milioni di euro solo per l’accoglienza, saranno ora dirottate altrove con il progressivo ridursi degli sbarchi. Sarà quindi necessario trovare altri piani di business, ma cooperative e onlus non saranno del tutto sprovviste di budget perchè il governo, ai primi di agosto, ha messo mano al Codice Unico del terzo settore approvando lo scheletro di una legge che possa aiutare gli enti che si occupano di soggetti svantaggiati. Si è pensato quindi, per ragioni che vanno al di la dello scopo sociale, ma che riguardano più da vicino la politica, di stanziare 190 milioni per l’anno in corso e 200 per quello che deve venire. Questo per quanto riguarda le realtà considerate svantaggiate perchè per quelle il cui reddito si aggira intorno ai 130 mila euro si è già pensato al regime di dichiarazione forfettaria.