Vittorio Feltri spiega la sua legge: “Chi salva migranti in mare, se li porti a casa”

vittorio feltri

L’Italia continua ad essere il Paese che ospita il maggior numero di migranti. ogni giorno, sulle coste italiane, sbarcano centinaia di profughi, alla ricerca di un posto migliore in cui vivere. Gli accordi internazionali siglati dall’Italia impongono al nostro Paese di prestare soccorso anche a quei migranti che vengono salvati da imbarcazioni di altri Paesi. Di fronte a tale legge, Vittorio Feltri, nel suo editoriale pubblicato su LiberoQuotidiano.it si chiede perché.

Secondo quanto sostiene Vittorio Feltri, l’Italia non è più in grado di prestare soccorso ai tanti migranti che arrivano da ogni parte dell’Africa e non solo. L’Italia è ormai al collasso e Feltri si chiede perchè il nostro Paese debba essere obbligato ad aiutare i migranti recuperati in mare da imbarcazioni di altri paesi, che sia tedesca, svedese o norvegese.

“Nel Mediterraneo naviga una imbarcazione Ong svedese o tedesca o norvegese. Il comandante vede un barcone stracolmo di sfigati in procinto di annegare e per spirito umanitario (autentico o no) li soccorre, caricandoli a bordo. Che brava persona. Diamogli una medaglia, magari poco costosa. Ma per quale motivo costui si sente autorizzato ad attraccare il proprio piroscafo straniero in una località italiana e di rifilarci migliaia di migranti di cui non abbiamo necessità, avendone ospitati già abbastanza? La risposta è disarmante nella sua imbecillità: i naufraghi, secondo gli accordi internazionali (scemo chi li ha sottoscritti), vanno accompagnati nello scalo più vicino. Cosicché tutti gli stranieri raccattati da svedesi, tedeschi e norvegesi finiscono qui, quando la logica, invece, dovrebbe consigliare ogni bastimento ad approdare nella nazione che gli fornisce la bandiera. Ciò vìola i patti firmati da noi italioti? Stracciamoli e mandiamo tutti i contraenti al diavolo”, scrive Vittorio Feltri.